All'Ocean Viking è stato finalmente assegnato un porto sicuro per lo sbarco dei 230 superstiti rimasti a bordo, salvati in sei salvataggi tra il 22 e il 26 ottobre. Tre pazienti e un parente sono stati evacuati dall'Ocean Viking questa mattina in elicottero per ricevere cure mediche urgenti in un ospedale a terra. I restanti sopravvissuti sono stati autorizzati a sbarcare a Tolone, nel sud della Francia. L'Ocean Viking è ora in viaggio. Viste le previsioni meteo incerte, l'arrivo della nave di soccorso nel porto di Tolone è previsto per la tarda mattinata di venerdì."Siamo molto sollevati dal fatto che alla nostra nave sia stato assegnato un porto sicuro in Francia. Questo pone finalmente fine alla stressante situazione a bordo. Ma questa soluzione ha un retrogusto amaro: le 234 donne, i bambini e gli uomini a bordo dell'Ocean Viking hanno affrontato una prova estrema e sono molto esausti, così come i nostri team. Lo sbarco a quasi tre settimane dai soccorsi, e così lontano dalla nostra area operativa nel Mediterraneo centrale, è il risultato di un drammatico fallimento da parte di tutti gli Stati europei, che hanno dimostrato un disprezzo senza precedenti per la legge del mare", afferma Caroline Abu Sa'Da, direttore generale di SOS MEDITERRANEE Svizzera.Le navi di soccorso civili gestite da organizzazioni non governative come SOS MEDITERRANEE cercano di colmare il vuoto mortale lasciato dagli Stati europei nelle operazioni di salvataggio in mare nel Mediterraneo centrale: "La strumentalizzazione politica del dovere di assistenza in mare a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane è inaccettabile: è un cinico abbandono di un imperativo morale, legale e universale. Esortiamo gli Stati europei a lavorare con la Commissione europea per creare finalmente un meccanismo per lo sbarco prevedibile e sicuro delle persone soccorse, in cui la loro sicurezza non sia più messa a repentaglio e i loro bisogni umani fondamentali siano soddisfatti".Foto: Camille Martin Juan / SOS MEDITERRANEE