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I pericoli e le speranze delle donne in fuga attraverso il mare

6
Marzo
2024

I pericoli per le donne e i bambini sulla rotta migratoria più pericolosa del mondo sono enormi, in quanto il rischio di sfruttamento sessuale è particolarmente elevato.

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I pericoli e le speranze delle donne in fuga attraverso il mare

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L'attraversamento del Mediterraneo è una delle rotte più pericolose al mondo per le persone che cercano rifugio in Europa. La situazione si aggrava per le donne e i bambini, che sono costantemente a rischio di sfruttamento sessuale e/o di violenza per mano di trafficanti senza scrupoli.

Le statistiche dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) mostrano una tendenza preoccupante: migliaia di donne e bambini risultano dispersi o morti mentre tentavano di attraversare il Mediterraneo. Nel 2023, più di 3.100 persone hanno perso la vita nel Mediterraneo, tra cui una percentuale significativa di donne e bambini, che spesso sono collocati nelle zone più pericolose di imbarcazioni non idonee. Molte donne fuggono da situazioni in cui violenza, insicurezza e mancanza di prospettive caratterizzano la vita quotidiana. I motivi che le spingono a partire sono le preoccupazioni per i figli e il desiderio di offrire loro una possibilità di vita dignitosa. In Libia, uno dei principali Paesi di transito, le organizzazioni umanitarie riferiscono di condizioni disumane nei campi di accoglienza, dove soprattutto le donne sono a rischio di abusi. Mariam, fuggita dal caos libico con il marito e i quattro figli, dice la pura verità: "In Libia non c'è sicurezza né futuro. L'unico modo per salvare la mia famiglia e i miei figli era attraversare il mare. Non voglio immaginare che i miei figli diventino miliziani o trafficanti. Non posso permettere che questo accada.... Voglio che i miei figli siano ben educati, ben educati, empatici e che si costruiscano una vita che valga la pena di essere vissuta". L'attraversamento del mare non è una traversata qualunque, ma una lotta costante per la sopravvivenza e la salvaguardia della propria dignità umana. Queste donne, spesso accompagnate dai loro figli, affrontano pericoli inimmaginabili, dalle violenze subite nei Paesi di transito come la Libia o la Tunisia ai rischi mortali in mare. La loro situazione nel Mediterraneo non è una questione di immigrazione; è piuttosto il risultato di una grave crisi umanitaria in cui il genere aumenta significativamente la vulnerabilità e i rischi associati. Queste donne non vogliono solo raggiungere le coste europee; desiderano la sicurezza, un futuro per sé e per i propri figli, lontano dalle minacce e dalle violenze che hanno caratterizzato il loro viaggio. Questi fatti e i rischi dell'attraversamento del mare sottolineano l'urgenza di un'azione internazionale per creare rotte migratorie sicure e legali, soprattutto per i gruppi più vulnerabili, donne e bambini.

Crediti: Flavio Gasperini / SOS MEDITERRANEE

Una nave di soccorso come raggio di speranza in questo viaggio pericoloso

Crediti: Anthony Jean / SOS MEDITERRANEE

A bordo dell'Ocean Viking è presente un ambulatorio medico completamente attrezzato, che rappresenta un luogo di riposo e cura per i sopravvissuti alla pericolosa traversata. La presenza di un'ostetrica in ogni turno è un esempio dell'impegno di SOS MEDITERRANEE nell'assistenza pre e post-natale e nel sostegno alle vittime di violenza sessuale. Questo approccio olistico alle cure, che include consultazioni ostetriche che rappresentano circa il 20% dell'attività medica a bordo, dimostra che le esigenze specifiche delle donne in questi momenti critici sono riconosciute e affrontate. La clinica a bordo è più di un luogo di assistenza medica; è uno spazio in cui la dignità delle persone colpite viene ripristinata e la loro sofferenza viene ascoltata. Le storie di violenza, soprattutto sessuale, che quasi tutte le donne che hanno attraversato i campi di internamento libici hanno subito, vengono ascoltate e trattate con sensibilità. Le donne hanno a disposizione uno spazio proprio, protetto dagli sguardi maschili, dove possono cambiarsi, nutrirsi e riposare e, soprattutto, dove possono parlare dei loro traumi in un ambiente sicuro e riservato, se lo desiderano. L'assistenza medica e psicologica a bordo dell'Ocean Viking dimostra l'importanza di un supporto specializzato immediato per le donne sopravvissute a traumi gravi. L'assistenza offerta va oltre il semplice trattamento delle emergenze fisiche; include componenti psicologiche essenziali e consente alle donne di fare un primo passo verso il superamento degli orrori subiti.

Storie di donne in mare

Crediti: Laurin Schmid / SOS MEDITERRANEE

Le storie di Vinia, Sarah e Kadi, tre giovani donne della Costa d'Avorio salvate dopo 12 ore in mare, sono un esempio della capacità di resistere a difficoltà estreme. "Siamo ancora giovani, troppo giovani. Non abbiamo ancora vissuto veramente. Sono orgogliosa che siamo riuscite a rimanere vive e a superare tutte le sofferenze della Libia. Oggi siamo orgogliosi di noi stessi".dice Vinia con voce calma. Queste semplici ma potenti parole sembrano un canto di lode alla vita e alla resilienza umana. Vinia ha lasciato il suo Paese alla ricerca di una nuova prospettiva di vita, per poi scontrarsi con la dura realtà della Libia, dove lei e molte altre donne sono soggette a violenze inimmaginabili. "La Libia non è facile, le donne vengono molto spesso violentate lì. Bisogna sempre dare soldi, dare soldi, dare soldi".dice. Nonostante i ripetuti e falliti tentativi di fuggire dall'inferno libico, la sua incrollabile voglia di vivere l'ha portata sempre in mare, dove è stata finalmente salvata dalla Ocean Viking. Kadi, che è incinta ed è stata tenuta prigioniera, ha dovuto nascondere la sua gravidanza per paura di subire violenze. "Le guardie spesso colpiscono le donne incinte sulla pancia. Non volevo che il mio bambino venisse ucciso".Sarah, la più giovane del gruppo, riassume così la sua odissea fino ad ora: "Quando esci in mare aperto, non sai se morirai o meno. Ma è meglio correre il rischio di morire in mare che restare in Libia". Questi racconti non sono solo storie di sopravvivenza, ma esprimono un profondo desiderio di libertà, sicurezza e un futuro migliore. Nonostante gli orrori subiti, Vinia, Sarah e Kadi continuano a sognare e a sperare in una vita migliore. SOS MEDITERRANEE: soccorso, assistenza e documentazione di testimonianze nel MediterraneoDalla sua fondazione, SOS MEDITERRANEE ha soccorso decine di migliaia di persone, una percentuale significativa delle quali sono donne e bambini. Sono loro i più vulnerabili durante le pericolose traversate. Tuttavia, il lavoro di SOS MEDITERRANEE non si limita al salvataggio di persone. In collaborazione con la Federazione delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC), SOS MEDITERRANEE offre assistenza medica, psicologica e altre misure necessarie a bordo della sua nave di soccorso Ocean Viking. Queste misure sono fondamentali per i sopravvissuti, in particolare per le donne, che spesso sono vittime di violenza e hanno bisogno di cure particolari. Anche il terzo compito di SOS MEDITERRANEE, la documentazione delle testimonianze, è di importanza centrale. Raccogliendo e condividendo le storie dei sopravvissuti, SOS MEDITERRANEE dà voce a coloro che troppo spesso vengono messi a tacere.Al di là della raccolta di pure statistiche e del numero di missioni di salvataggio effettuate, SOS MEDITERRANEE si caratterizza per la sua natura umanitaria: Ogni vita salvata è un segno di solidarietà e di speranza. Questo impegno per i diritti umani e la dignità delle persone bisognose nel Mediterraneo è un appello alla coscienza di ogni individuo e sottolinea l'urgente necessità di un'azione collettiva per porre fine a questa crisi umanitaria.

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