Idrissou*, 25 anni, ha lasciato il Benin perché discriminato in quanto musulmano. Ha detto all'équipe a bordo che il presidente stava affamando il suo popolo. Mentre viaggiava in gruppo attraverso il deserto del Niger e dell'Algeria per quindici giorni, ha visto persone morire di sete senza poter fare nulla. Fu costretto a bere la propria urina finché il gruppo non raggiunse il primo villaggio. Lì è stato attaccato da persone che hanno preso i suoi soldi e violentato le donne del suo gruppo. Una volta in Tunisia, Idrissou* si è sentito come in una caccia all'uomo.

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"Se i tassisti vengono visti con persone provenienti dall'Africa subsahariana nelle loro auto, rischiano il carcere. Non possono venderci carte SIM. Anche i tunisini di buon cuore vengono denunciati dai loro vicini. Ora nessuno osa aiutarci, anche se vorrebbe farlo".

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Durante il viaggio verso Lampedusa, ricorda Idrissou*, alcuni pescatori tunisini si sono avvicinati alla loro barca e hanno cercato di rubare il motore. A quel punto la piccola barca di ferro stava già iniziando a riempirsi d'acqua. L'hanno lasciata in pace solo quando hanno mostrato ai pescatori i bambini che avevano a bordo.  

Anche quando hanno visto l'Ocean Viking, le persone che erano sulla barca con Idrissou* hanno temuto che il motore potesse essere rubato. Idrissou* ha convinto le persone a bordo che le lettere "SOS" significavano che sarebbero state salvate.

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*Il nome è stato cambiato per proteggere la persona.

Crediti Immagine di copertina: Alisha Vaya / SOSMEDITERRANEE

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